Passeggiate romane by Stendhal

Passeggiate romane by Stendhal

autore:Stendhal [Stendhal]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Travel, Essays & Travelogues
ISBN: 9788807903366
Google: T9QYxgEACAAJ
Amazon: B07P7X6GXV
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2019-10-15T09:19:34+00:00


COLONNA TRAIANA

15 giugno 1828394 – Nell’anno 99 di Gesù Cristo e 867 di Roma, il senato dedicò questa colonna a Traiano, allora impegnato a fare la guerra ai Daci e morto in Siria prima di aver visto finito il monumento. Dione Cassio racconta che Traiano desiderava che la colonna fosse eretta sulla sua tomba; voleva che la posterità sapesse che, per mancanza di spazio, aveva fatto asportare una parte del colle del Quirinale di altezza equivalente alla colonna. Le ultime due righe dell’antica iscrizione del piedistallo mostrano con chiarezza questa intenzione.

Cassiodoro dice che le ossa di Traiano, racchiuse in un’urna d’oro, furono collocate sotto la colonna che porta il suo nome. Fu il primo romano i cui resti furono seppelliti in città. La colonna, alta centotrentadue piedi dal livello del selciato alla sommità della statua, è formata da trentaquattro blocchi di marmo bianco tenuti insieme da grappe di bronzo. La colonna propriamente detta è formata da ventitré blocchi di marmo; il diametro inferiore, che è di undici piedi e due pollici, a livello del capitello si riduce a dieci piedi.

Il piedistallo è quattordici piedi,

lo zoccolo tre,

la colonna, compresa la base e il capitello, novanta,

il piedistallo della statua, quattordici,

e infine la statua, undici.

Questa colonna è più alta di un piede e mezzo di quella di Marco Aurelio e la sua sommità, come abbiamo detto, si trova a livello del colle del Quirinale. Si sale tramite una scala a chiocciola scavata nel marmo; ci sono centottantadue gradini di due piedi e due pollici di lunghezza. La scala è illuminata da quarantatré piccole fessure.

Nel 1588, Sisto V fece collocare sul piedistallo dove un tempo c’era la statua di Traiano in bronzo dorato quella dell’apostolo Pietro, opera mediocre di Tommaso della Porta. Tutti sanno che questa colonna è circondata da un bassorilievo a spirale che segue la direzione della scala interna e fa ventitré volte il giro della colonna. I vari riquadri di questo lunghissimo bassorilievo raffigurano soggetti tratti dalle due spedizioni di Traiano contro i Daci. Si vedono eserciti in marcia, battaglie, accampamenti, attraversamenti di fiumi, ecc. Pare che le sculture siano state eseguite sul posto; le figure hanno in genere due piedi di altezza. Lo scultore ha dato maggior rilievo a quelle vicine al capitello, che sono anche di proporzioni leggermente maggiori. Sono state contate almeno duemilacinquecento figurine. Apollodoro di Damasco, artista eminente molto amato da Traiano, fu l’architetto del monumento e forse anche l’autore dei bassorilievi.

Solo i bassorilievi dei marmi di Elgin, a Londra, mi sembrano superiori. Confesserò che, per il mio gusto, le statue prelevate ad Atene da lord Elgin superano l’Apollo, il Laocoonte, ecc.

I bassorilievi della colonna Traiana mi sembrano incarnare il modello perfetto dello stile storico; non vi è nulla di ricercato e nulla di trasandato. Le posture dei corpi sono trattate con una grandiosità degna di Fidia; è il ritratto più perfetto che i Romani ci abbiano lasciato di se stessi e, presto o tardi, troveremo incisioni di queste imprese militari in tutte le storie di Roma.

Durante



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